Lo scoiattolo bianco
Non ero certa di scrivere il contributo di ottobre oggi, ma oggi è San Francesco, ed è un altro santo che mi è molto caro. Ripensavo, mentre lavavo le tazze della colazione, a molte mie paure: la paura di guidare veloce in autostrada, la paura delle malattie, o che qualcosa di brutto possa accadere a me o ai miei cari… E pensavo a San Francesco: come sarebbe bello vivere la vita come la viveva lui, guardarla come la guardava lui, per cui nessuna cosa è più nemica, tutto ciò che c’è, tutto ciò che accade ti è compagno, perché Chi ti dona ogni cosa ti è compagno. È così chiaro nel Cantico delle creature, e me lo ha mostrato con la sua vita anche la mia giovane amica venezuelana Ines (nome di fantasia; con lei e con altri amici del Venezuela ci colleghiamo ogni tot per studiare e parlare un po’ l’italiano): persino la tachicardia non ti spaventa più, e tutto, gioie e dolori, collabora al tuo bene.
Ma lo spunto per questo nuovo post mi è arrivato da due amici ancora più giovani, figli del proprietario del negozio di chitarre dove Robert lavora. Il sabato, quando sono al negozio, di solito facciamo una passeggiata al parco o in libreria o per i negozi del centro. Oggi appena mi hanno visto mi hanno detto: “Sai che lo abbiamo visto ancora? Lo scoiattolo bianco!!”. È una lunga storia: si tratta di uno scoiattolo albino che vive nel parco di Westerly; qualcuno me ne aveva parlato l’estate scorsa, poco dopo il mio arrivo negli States, ed ero stata così fortunata da vederlo il primo giorno in cui ho visitato il parco. Poi, però, non l’ho più rivisto. Ne ho parlato ai bambini, mostrando loro le foto che avevo fatto, e da allora è diventato un mito: ogni volta che andavamo al parco cercavamo lo scoiattolo bianco, e non siamo mai riusciti a vederlo insieme. Ma è capitato a loro, qualche tempo fa e poi anche di recente.
Oggi camminavamo per il parco, ancora con la speranza di rivedere lo scoiattolo bianco. Guardavamo sugli alberi, sul prato, in ogni angolo. A un certo punto abbiamo notato un gruppo folto di persone in lontananza: “Sono quasi tutti al cellulare!” mi dice la bambina più grande. Eh già, e anch’io non molto tempo prima ero al cellulare a cercare un’altra foto da mostrar loro (quando un uccellino si è posato sulla mano dello zio Robert, novello San Francesco!). Come sarebbe bello, anche, avere quella meravigliosa attenzione che ti fa vedere le cose, piena di desiderio, nell’attesa che lo scoiattolo bianco si faccia vedere di nuovo.
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