In Italia credo sia arrivata già da qualche settimana, ma qui la primavera si fa ancora aspettare. Ieri la speranza si è risvegliata, con un bel sole e quel tepore che sa di rinascita: ma poi il cielo si è fatto di nuovo tutto grigio, ha iniziato a piovere ed è tornato il freddo. Come attendo la primavera! Forse perché amo il caldo e vedere come la natura riprenda vita, suoni, colori, movimento. Accade qualcosa di nuovo (ogni anno… eppure è sempre nuovo). 

Come attendo la primavera, così temo la Quaresima: “Ecco, adesso per un po’ bisogna stringere la cinghia, e poi cosa faccio quest’anno?”. Robert invece mi ha detto che aspettava questo tempo, che ci è dato per essere più vicini a Gesù. Da lui e poi più volte ancora mi è arrivato questo richiamo: che anche il togliere qualcosa non è fine a se stesso, ma è per lasciare spazio al rapporto con Gesù. Accade qualcosa di nuovo, ogni giorno. 

È facile riempire tutti gli spazi di tempo di una giornata. Si fanno tante attività, poi ci si ferma e si prende il cellulare e ci sono dei giochi linguistici molto accattivanti del NY Times – niente di male, per carità, ma intanto il giorno è trascorso senza che ci si fermasse veramente, anche solo per dieci minuti. Come mi ha detto Father Ray: trova dieci minuti per stare davanti a Lui, per pensare al Suo sacrificio per te. 
“Sacrificare” del tempo e trovarselo moltiplicato, in gusto e senso. 
Scegliere di collegarsi a un’assemblea di amici in Italia, la “Fraternità”, che mette a tema la fede e la vita. Decidere di guardare insieme a Robert film sui santi – anche se non sono una fan di film italiani, li sto amando così tanto: come fanno compagnia! San Giuseppe Moscati e San Filippo Neri di Campiotti, ora San Francesco della Cavani (su di lui sto leggendo anche, in inglese, to practice, il libro di De Wohl, un narratore eccezionale), questi uomini così diversi eppure tutti così umani, così amanti delle persone che hanno vicino, della vita, di tutto quello che gli passa per le mani… “In fondo cosa conta nella vita? Il ruolo che abbiamo, quanti soldi facciamo? Solo amare conta” mi ha ricordato una cara amica pochi giorni fa al telefono, parlando di quell’amore concreto fino al rifare il letto e cucinare, e come le sono grata per avermelo ridetto. Provare a fissare su un quaderno dei momenti che mi hanno risvegliato il cuore, come questo: per ora ho solo spostato il quaderno dal comodino alla scrivania (sono così pigra), ma per fortuna la Quaresima non è ancora finita. Accade qualcosa di nuovo, ogni giorno, e vorrei lasciargli spazio – anche dopo la Quaresima! 

P.S. ringrazio il prof. Gianni per avermi dato l’ispirazione con il suo messaggio sulla primavera e sulla vita come promessa.

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