Siamo arrivati alla 18th Street, nel cuore di New York. Non siamo sicuri di aver preso il lato giusto della strada, ma ben presto lo riconosciamo: ci sono varie persone che chiacchierano davanti all’ingresso, ed è facile captare anche parole italiane. È il Metropolitan Pavilion, un centro che ospita mostre e congressi, su più piani (“La City è una città verticale!”), e dal 2015 accoglie ogni anno un evento creato nel 2009 sull’esempio del Meeting di Rimini: il New York Encounter (www.newyorkencounter.org), quest’anno con il titolo dantesco “Here begins a new life”. Saliamo le scale all’entrata, e nell’atrio c’è già un viavai di persone: molti bambini, che corrono qua e là a gruppetti come se quella fosse casa loro. Prendiamo un programma al banchetto dell’accoglienza e cominciamo ad andare in giro, per appropriarci anche noi un po’ di più di quegli spazi. Mentre andiamo verso l’ascensore per salire al quinto piano – dove ci sono quasi tutte le mostre: vorremmo partire da q...
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